mercoledì 5 novembre 2008

Guess who`s coming to dinner...


Un' unica certezza l' avevamo alla vigilia di queste elezioni americane: comunque sarebbero andate George Bush avrebbe lasciato la Casa bianca. Una amministrazione ,la sua, indifendibile,per la gestione del post 11 settembre, del problema terrorismo, della questione Iraq, per i diritti umani violati, l`uragano Katrina... Rimane il dubbio che solo gli storici sapranno risolvere se molte sue decisioni in politica estera fossero dettate da interessi privati (familiari) piuttosto che dagli interessi della Nazione. L`incertezza invece riguardava l`identità del suo successore. Gli americani questo 4 novembre 2008 (questa data passa diretta agli annali...) hanno fatto una scelta coraggiosa. Non tanto per aver scelto quale 44esimo presidente degli Usa un afroamericano. Piuttosto per aver scelto quale presidente una persona giovane, capace, profondamente motivata a cambiare la politica americana dei prossimi anni. Una persona che si è fatta strada nel corso dell`ultima lunghissima, estenuante corsa verso la presidenza con un unico imperativo, Yes we can (ce la possiamo fare). Speranza e cambiamento sono due termini che in queste ultime settimana si sono sentiti quasi ossessivamente. Mi sono un po` meravigliato stamattina quando accendendo la radio prima, la televisione poi, quando ho consultato i siti internet ho potuto constatare l`attenzione che c`è stata nei confronti di questa scelta da parte dei media di tutto il mondo. Ora crescerà nelle prossime ore un`attesa, da molti definita messianica, per quelle che saranno le prossime mosse del neo presidente. Molte di queste attese saranno inevitabilmente deluse. Tante sono le questioni che il nuovo inquilino della Casa Bianca dovrà affrontare: la critica situazione del sistema finanziario ed economico, la necessità di riformare il sistema sanitario ed assistenziale americano, l`esigenza si risollevare la reputazione degli Stati Uniti nei rapporti con le altre nazioni e con gli organismi di diritto internazionale. Il compito di Obama sarà molto difficile. Non possiamo augurarci che lo possa svolgere al meglio.
P.S.
: quanto al titolo `Il manifesto` c`è arrivato prima e meglio di me, ma ho voluto in qualche modo riprenderlo poichè, al solito, era tra i piu azzeccati stamattina in edicola...

Nessun commento: