mercoledì 21 maggio 2008


Gli Spurs di S.Antonio giocano il jolly e sbancano il tavolo in quel di New Orleans. Costretti a disputare on the road la sfida che vale una stagione, quando in molti li davano ormai per spacciati, Tim Duncan e compagni sfoderano una prestazione fatta di esperienza, intensità e compattezza e riescono ad avere la meglio contro gli Hornets che quest' anno hanno fatto vedere cose straordinarie. L' approdo della squadra di coach Popovic alla finale di conference non è stato certo dei più semplici. Partiti subendo due sconfitte fuori casa il cammino si è fatto subito in salita per Duncan e company. La svolta è stata l'intensa gara 3, con la supersfida tra i due direttori d' orchestra Chris Paul e Tony Parker vinta dal francese. Ma come detto si è dovuti arrivare a gara sette per decidere la disputa.
Ora ad attendere i texani ci sono i temibilissimi Lakers. I Losangelini partono con i favori del pronostico. Credo che Kobe Bryant potr
à essere il fattore della serie: se riuscirà a giocare per i compagni e non solo per le statistiche personali non ce ne sarà per nessuno, se invece cercherà soluzioni individuali a discapito delle giocate per la squadra, be' allora le cose possono cambiare. Di contro gli Spurs hanno dalla loro molta determinazione e l' esperienza che deriva loro dall' aver giocato (e vinto) 4 finali negli ultimi 9 anni. Sarà una serie avvincente, non vi sono dubbi.
Ad est altrettanto coinvolgente ed equilibrata si presenta la sfida tra i Detroit e Boston, le due compagini che hanno dominato la stagione. In nottata i Celtics si sono aggiudicati la prima sfida. Ma la serie è lunga. Ne vedremo delle belle.

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